100 anni Suzuki: tradizione e innovazione - image  on https://motori.net
You are here

100 anni Suzuki: tradizione e innovazione

100 anni Suzuki: tradizione e innovazione - image suzuki-100-anni-logo on https://motori.net

Un secolo fa nasceva Suzuki Loom Manufacturing Co., la società per azioni che ha portato in una dimensione industriale la fabbrica di telai tessili fondata nel 1909 da Michio Suzuki.

Domenica 15 marzo Suzuki ha festeggiato il centenario della costituzione di Suzuki Loom Manufacturing Co., antesignana dell’attuale Suzuki Motor Corporation. Tutto iniziò nel 1909 quando, per migliorare le condizioni di vita di sua madre, tessitrice di magnifiche stoffe, Michio Suzuki realizzò, nel laboratorio della città natale di Hamamatsu, un telaio innovativo, capace di lavorare i tessuti in modo veloce, preciso, unico per l’epoca. Presto si trovò sommerso di ordini da tutti i villaggi della zona, espandendo poi a macchia d’olio il suo mercato. L’azienda superò il difficile periodo della Prima Guerra Mondiale e, nel 1920 Michio Suzuki, con un capitale di 500.000 Yen costituì  Suzuki Loom Manufacturing Co.

Suzuki Loom Manufacturing Co. fu poi protagonista di una crescita inarrestabile che la portò alla “leadership” mondiale del settore e, dopo un altro stop dovuto alla Seconda Guerra Mondiale, utilizzò le competenze meccaniche acquisite nello studio del moto alternato dei telai per progettare nel 1952 un motore alternativo che spinse la bicicletta a motore Power Free.

Suzuki Loom si trasformò in Suzuki Motor Corporation Ltd. nel 1954. Una crescita inarrestabile portò nel 1955 il lancio della prima auto a marchio Suzuki, la Suzulight, spinta da un motore a due tempi di 360 cc.

La Casa di Hamamatsu restò protagonista anche nelle due ruote, debuttando nelle corse nel 1960 e ottenendo già nel 1962 il primo dei suoi 15 titoli mondiali.

Il 1965 segnò l’ingresso di Suzuki nel mondo dei motori fuoribordo con il lancio del modello D55. Nel 1970 apparve la LJ10, prima 4×4 di Suzuki e capostipite della leggendaria stirpe di Jimny.

La grande novità a due ruote del 1971 fu la GT750, un’affascinante maximoto con tante soluzioni avanzate quali raffreddamento a liquido e un sistema di lubrificazione separata. Dieci anni dopo, nel 1981, sconvolgendo i dettami stilistici delle due ruote, Suzuki lanciò la prima Katana nella versione 1100, e nel 1985 ridefinì gli standard delle sportive con la GSX-R 750. Nel 1988 fu la Vitara a fare da pietra miliare nel mondo dell’auto, pioniera del segmento delle SUV compatte, prima fuoristrada con sospensioni automobilistiche, che oggi ha nella sua erede uno dei pilastri della gamma, primo 4×4 come numero di vendite nel mercato Italiano a Dicembre 2019.

Nel 1998 quando nacque lo scooter Burgman 250 che si impose subito nel settore grazie a contenuti tecnici di assoluto livello, oltre allo stile elegante e lussuoso, che metteva il grande comfort di marcia al centro dell’attenzione. Nello stesso anno fu lanciato il Burgman 400: il primo maxi-scooter monocilindrico sopra i 250 cc che rivoluzionò il settore e che ancor oggi è lo scooter migliore sul mercato grazie alla capienza del sottosella, e stabilità da record.

Così come Michio Suzuki sviluppò il primo telaio come atto d’amore per sua madre, Suzuki pone il Cciente al centro di ogni suo progetto ed attività, restando fedele a valori ben radicati. Nel 1962 Suzuki ha infatti diffuso una dichiarazione d’intenti che definisce i tre obiettivi cardine della politica aziendale, perseguiti ancora oggi con dedizione assoluta.

Al primo posto c’è lo sviluppo di prodotti e servizi di qualità e con un elevato valore aggiunto. Lo sforzo prodotto non punta a raggiungere meri obiettivi commerciali ma è finalizzato al reale benessere del cliente. Il secondo obiettivo  è dar vita a un’attività imprenditoriale che faccia dell’innovazione e dalla positività i suoi elementi fondanti, sfruttando il lavoro in team per ottenere i migliori risultati possibili. il terzo è  la ricerca di un miglioramento costante, descritta anche attraverso il termine “monozukuri”. Questa parola giapponese ha un significato molto ampio e rappresenta un progresso continuo che riguarda, sì il prodotto finale, ma prima ancora i soggetti che lo realizzano, sempre liberi di coltivare ambizioni di crescita, e il processo industriale che lo genera. Tutto ciò spinge Suzuki a sviluppare procedimenti e tecnologie che puntano a uno sfruttamento ottimale delle risorse e all’eliminazione di ogni spreco, sia in sede aziendale, sia in ogni fase del ciclo di vita dei prodotti.

Questa filosofia traspare in modo chiaro analizzando la realtà di Suzuki, le sue rete di strutture e la sua gamma di modelli. «Suzuki ambisce a dare un contributo alla società e a diventare un’azienda amata e con una solida reputazione in tutto il mondo» dice il presidente e Representative Director Toshihiro Suzuki.

 

Related posts

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.